Storia

Il Chicco ha fondato la prima casa famiglia in Romania nel 1993, ottenendo ufficialmente l’affido di bambini e ragazzi sottratti dalla situazione di “internati” nella sezione di neuropsichiatria infantile dell’Istituto “Popesti”, a circa 60 Km da Iaşi, nella regione Moldava della Romania.

Stefania De Cesare, fondatrice dell’associazione, arriva in Romania con un gruppo di volontari per assistere i bambini dell’orfanotrofio di Popesti. Quello che ha trovato in questo istituto ha cambiato la sua vita. A Popesti vivevano un centinaio di bambini e ragazzi con disabilità fisiche e psichiche in stato di completo abbandono e vittime di violenze di ogni tipo.

Dopo lunghe pratiche burocratiche e malgrado l’opposizione dell’istituto di Popesti Stefania De Cesare ottiene il permesso accogliere i primi 14 bambini. Ne seguiranno molti altri negli anni successivi, anche provenienti da altri istituti.

Dal 1999 Carmen Scripcaru si affianca a Stefania De Cesare. Ha 25 anni e dopo un periodo di volontariato, decide di rimanere a tempo pieno al Chicco e ora ne è la presidente.

In 25 anni “Il Chicco” ha accolto 68 tra bambini e giovani abbandonati, molti di loro disabili: 50 sottratti alle condizioni terribili degli istituti statali romeni; 14 in stato di abbandono, assegnati dal Tribunale; 4 provenienti da istituti ospedalieri. 32 giovani hanno partecipato con successo a programmi di reinserimento sociale e 10 ragazzi sono stati adottati o affidati a famiglie romene.

Della storia del Chicco parla Maurizio Peciccia, fondatore dell’associazione Sementera, negli articoli pubblicati su “Repubblica.it”.

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